Tag Archivio per: trattamento

Fisioterapia come trattamento alternativo nella compressione della Cauda Equina

 

SOMMARIO

La cauda equina, è l’insieme dei nervi e delle radici nervose che hanno origine da L6 – L7 innervando il treno posteriore per mezzo dei nervi: Sciatico, Otturatore, Pudendo, Femorale e Pelvico.

Quando si genera un trauma a questo livello, possono verificarsi compressioni da lievi a gravi che generano dolore nel paziente, claudicatio degli arti posteriori, contrattura di tutta la massa muscolare, deficit propriocettivo, andatura atassica, incontinenza, tra gli altri segni clinici che guideranno il veterinario a stabilire un trattamento medico adeguato e nel caso del fisioterapista, individuare le aree di dolore e migliorare il supporto del peso, la resistenza, il bodybuilding (evitando il più possibile l’atrofia muscolare), la mobilità articolare e la propriocezione.

La diagnosi viene effettuata mediante studio radiologico e risonanza magnetica della colonna vertebrale a livello dell’articolazione lombo-sacrale, opzioni di trattamento

consistono in: riposo in gabbia, allopatico (FANS, analgesici, corticosteroidi), omotossicologico, fisioterapico e riabilitativo, essendo un’ottima opzione la sinergia tra trattamento omotossicologico e fisioterapia (analgesia integrale).

Questo articolo presenta il caso di un paziente di un Pinscher, femmina, di 10 mesi, che viene portato in consultazione dopo aver subito un trauma per caduta presentando come segni principali paraparesi, contrattura di tutta la massa muscolare negli arti posteriori, deficit propriocettivo e andatura atassica. Si è deciso di eseguire fisioterapia e riabilitazione senza sospendere il trattamento medico stabilito fin dall’inizio, riuscendo a ridurre i tempi di recupero, il miglioramento delle condizioni del paziente, l’eliminazione della causa dell’alterazione fisica, il sollievo dal dolore, ridurre l’infiammazione e la ripresa della vita quotidiana.

Parole chiavi: compressione equina della cauda, fisioterapia e riabilitazione.

Interessato? Ecco l’articolo completo

 

Angelica B. Ortega Vasquez

Collaboratore Ortocanis.com

 

Sono tanti i trattamenti che esistono per la riabilitazione dei nostri piccoli amici, uno dei meno conosciuti; termoterapia!

La termoterapia è l’applicazione di calore al corpo a scopo terapeutico. Esistono diversi modi per applicare il calore all’animale: impacchi termici , parafango, ultrasuoni , onde corte, infrarossi , vapore acqueo, bagni di contrasto e calore umido.

Ha effetti terapeutici; È antinfiammatorio, antispasmodico, analgesico, sedativo, rilassante e decontratturante.

A livello cellulare aumenta il metabolismo, mentre a livello dei vasi sanguigni agisce producendo la termoregolazione che, a livello locale, produrrà una breve vasocostrizione seguita da vasodilatazione, dando luogo all’ipertermia. Oltre a una reazione vasomotoria.

A livello profondo, si verifica anche l’ipertermia. Produrrà un’azione riflessa come conseguenza delle modificazioni vasomotorie dell’applicazione locale che produrrà un miglioramento della nutrizione cellulare, un effetto antinfiammatorio e analgesico.bolsas-de-agua-caliente-o-hielo

Sul cuore produce tachicardie e modifica la pressione sanguigna in applicazioni locali e se la sua applicazione è aumentata produce un aumento della temperatura dello stimolo e diminuisce la pressione sanguigna con un aumento di volume.

Nel sangue produce un’alcalinizzazione del pH sanguigno, diminuisce la coagulazione, la viscosità del sangue e, di conseguenza, si ha un maggiore apporto linfatico ai tessuti.

Sulla pelle c’è un aumento della temperatura, con aumento della circolazione locale e diminuzione della sensibilità.

Il calore sul sistema nervoso aumenta la sensibilità nelle applicazioni a breve termine, mentre se la durata è prolungata produce una diminuzione della sensibilità, sedazione e analgesia.

A livello muscolare produce rilassamento, è antispasmodico, diminuisce l’eccitabilità, aumenta l’elasticità dei tessuti e diminuisce il tono muscolare. E, sull’apparato respiratorio, produce un aumento della frequenza respiratoria.

Ci sono una serie di circostanze in cui il calore non può essere applicato:

  • Animali cardiaci.
  • Nelle infiammazioni acute 24-72 ore
  • Animali che presentano ipersensibilità o addirittura reazioni allergiche
  • Le zone:
    • Ferite aperte, profonde o infette
    • infezioni locali
    • Ustioni
    • disturbi della sensibilità
    • deficit circolatori
  • leishmaniosi

Il calore può essere applicato una volta terminata la fase acuta della lesione o dell’intervento chirurgico: fratture, contratture, tendiniti, lussazioni, ecc., oppure in casi cronici come gli animali geriatrici o quelli con artrosi.

È necessario controllare la pelle dell’animale in ogni momento e se la pelle è molto arrossata o l’animale è sconvolto, il trattamento deve essere interrotto. È necessario interporre un asciugamano tra l’animale e il calore, non posizionarlo mai direttamente, poiché si rischia di provocare ustioni cutanee.

Sono presenti speciali protezioni o cinghie per un migliore fissaggio dell’impacco caldo.

squadra Orthocanis